Il pensiero di Ramberto Ciammarughi su Intra Montes
In vista del concerto di mercoled' a Foligno abbiamo chiesto al maestro Ciammarughi di illustrarci il suo pensiero sulla sua opera Intra Montes ecco le sue parole.
Intra montes ovvero, tra i monti... ma anche attraverso i monti ...e, per esteso...al di là dei monti
Cosa c’è - ci domandiamo spesso – oltre quella consueta ma imponente barriera di pietra
Che sembra delimitare ,prima o poi, il nostro orizzonte... ma anche lo sguardo e, a volte, il pensiero...
...Ma non l’immaginazione e la nostra capacità di creare al di fuori del “frequentato e del prevedibile”...
Mi domando cosa potrebbe rappresentare la luce che immancabile tracima dal profilo alto di quella
Linea più scura del cielo... forse nella sostanza di quel bagliore, nell’ignoto di quell’altrove potrebbe
Esserci ciò che ci separa da qualche forma di “verità”...dal disvelamento dell’”inconosciuto”...
Ma nella nostra storia, in quella luce è sempre stato nascosto il “senso del non raggiungibile”
Eppure verso quell’ignoto continuano a camminare tutti quelli che non si accontentano del visibile
E che considerano la ricerca come parte essenziale di una vita ricca e significativa
Io...dal canto mio...mi unisco a quella schiera che da secoli si è incamminata
Verso tale direzione; e posso affermare che questo è l’atteggiamento intellettuale e spirituale
Che, più di ogni altro, alimenta l’opera che sto presentando...
Si tratta di un’operazione che non sarebbe realizzabile se non con un insieme di “ amici- musicisti-
collaboratori...
Sto parlando dei gruppi coinvolti nel progetto intramontes e che sono stati presenti in tante mie imprese
musicali e teatrali: le percussioni di Tetraktis e gli strumenti vari dell’ “ensemble novamusica “ centrato sul
suono delle chitarre e del basso elettrico.
a questi si uniscono le tante voci che, riunite nel progetto Ad cantus,Canteranno Frammenti di testo che
parlano, appunto, del nostro ignoto...del nostro sognare, del nostro inconosciuto...di quello che tutti,prima
o poi, osiamo domandarci....
I testi sono stati da me manipolati e “rimontati”, inoltre sono stati accostati tra di loro con molta libertà e
senza una logica storica o temporale.
Questa posizione, lontana da pretese filologiche e cronologiche, mi ha consentito di utilizzare scritti di ogni
tipo con valenze, a volte, diverse e di proporre l’esplorazione di significati che si rivelano, con una qualche
novità, nel rapporto con la materia musicale.
Appariranno frammenti estratti da un testo sacro come la bibbia, o dalla “Commedia” di Dante... sarà
presente, in qualche modo” la figura di Shakespeare,fino ad arrivare,passando per Leopardi, al novecento di
Celine e Mario Luzi.
si tratta di brevi frasi provenienti da tempi diversi...culture diverse, ma esprimono cose vicine...e lo fanno in
tante delle lingue di questo nostro mondo...
con una verità, a volte, “assordante
Ramberto Ciammarughi